- L’addio di Thorin Scudodiquercia a Bilbo Beggings
Il racconto di #DanyOrizio invece è stato un po’ diverso rispetto agli altri due artisti. Dialogando con #AngeloMontanini, si è potuto capire non solo le problematiche dovute alla lontananza dallo stile di Dany rispetto ai titoli assegnatigli, ma anche quelle problematiche di stile e perplessità al riguardo. Il #DirettoreArtistico conosceva molto bene #DanyOrizio ed era consapevole che ciò che gli aveva assegnato era lontano dai suoi lavori, ma era anche altrettanto convinto che sarebbe riuscito a realizzarli egregiamente confidando, non solo nella sua tecnica artistica, ma anche nella sua profonda conoscenza della storia dell’arte. Detto questo #DanyOrizio ha raccontato dei suoi procedimenti mentali prima di metterli in definitiva sul tableu.
Partendo dallo stile de ‘L’addio di #ThorinScudodiquercia a #BilboBeggings’, egli aveva scelto di ritornare agli inizi della sua carriera usando, per entrambe le opere, il chiaro-scuro delle matite, però su carta grigia utilizzando il colore bianco per far risaltare maggiormente alcuni particolari, potendo così giocare meglio sul contrasto di questi due colori. Per questa scena in particolare #DanyOrizio, racconta che dopo le difficoltà iniziali immaginava quella scena realizzata con la tecnica dell’incisione; Egli ha menzionato in particolare il #Dürer poiché, oltre alla tecnica in sé per sé, l’uso delle simbologie alchemiche che il #Dürer stesso utilizzava nelle sue opere, sarebbero potute tornare utili per la realizzazione finale della scena.
L’autore, continuando con la sua spiegazione, entra più nel dettaglio; in primo luogo la scena è stata realizzata prettamente a mano per poi utilizzare il digitale giusto per qualche ritocco ed il colore giallo soffuso posto dietro i personaggi. Questo perché il background risultando molto oscuro già per l’evento in sé per sé ed avendolo realizzato, tra l’altro, su una carta di colore grigio, il risultato iniziale fu proprio che il tutto appariva esageratamente triste. Ma proprio in questo momento nacque un’idea interessante dal punto di vista estetico, quella appunto di aggiungere in “sottofondo” quella luce giallo-arancio, che di fatto, oltre che staccare la scena dall’effetto piatto dell’incisione e la messa in luce di una maggiore profondità dello spazio stesso, aveva di fatto anche estratto l’opera da quel baratro oscuro infondendo una certa speranza. Questo alla fine sarà l’unico colore che apparirà nella realizzazione finale della scena.
Proseguendo con il suo racconto #DanyOrizio s’addentra sempre più in profondità. Il suo scopo, come già accennato per la luce, era quello di non far precipitare in una tristezza ancora più profonda la sua opera. Il suo messaggio voleva essere che comunque la vita continua, che è nella natura delle cose e delle persone morire ad un certo punto e molte cose, che ora non sono più, un tempo lo erano state ed avevano avuto una storia, come per esempio alcuni teschi posti lungo la cornice dell’incisione.
Altro elemento interessante è lo spazio lasciato vuoto accanto al “piedone scalzo” di #BilboBeggins voltato di schiena e rivolto verso #Thorin. #DaniOrizio ci svela che quello spazio in basso nel centrodestra è il famoso “invito” a noi per entrare nel tableu. L’autore dice che inizialmente avrebbe voluto mettere un’ombra, la nostra ombra, ma che alla fine ha optato per uno spazio vuoto, poiché l’ombra non poteva simboleggiare tutti, in quanto ognuno di noi proietta un’ombra diversa dall’altra; invece nello spazio vuoto tutti possono entrare, #Orchi compresi.
2. Aragorn e l’esercito dei morti attaccano le navi di Umbar
Per questa tavola tre sono gli aspetti affrontati da #DanyOrizio. Il primo riguarda la rappresentazione e la scelta nell’utilizzo della diagonale, non solo perché la scena in particolare è di movimento visto che si tratta dell’inizio di una battaglia, ma anche per poter rappresentare più momenti nella medesima scena. L’occhio, a parte i personaggi, è comunque costretto ad andare sul veliero in primo piano per poi essere condotto, con un gioco di prospettiva, alle altre navi della flotta lungo una piccola diagonale verso sinistra dove il nostro sguardo viene ancora catturato da una nuova diagonale (questa volta più marcata), che come una “scala mobile” ci fa filare via dritto su verso ‘lo sferrar l’attacco’, l’espediente dell’autore per farci rivivere dall’interno: sia il momento prima dell’attacco, sia l’attacco stesso, proprio come lo avevano vissuto i protagonisti della storia. La cosa fantastica, che conclude questo “giro sulle giostre”, è che la famosa “scala mobile” ci porta da #Aragorn (qui rappresentato molto giovane, in vigore e pieno di forze e che fa la diagonale), ci costringe a suonare il corno della battaglia ed insieme a quel suono giungiamo agli occhi gialli del #ReDeiMorti, il quale lancia le sue orde dando inizio di fatto all’attacco.
Altro aspetto è l’uso del verde fluo per rievocare la natura degli spiriti. #DanyOrizio vuole comunque sottolineare, che gli era stato chiesto espressamente di non rappresentarli in modo scheletrico, ma che per seguire il testo originale del #LOTR era necessario rappresentare dei cavalieri che erano stati appena uccisi.
E con questo ringrazio tutti: gli artisti #AngeloMontanini, #EdvigeFaini e #DanyOrizio, #SaraAranelGiannotto de l’#AssociazioneItalianaStudiTolkieniani e #PaolaFiorentino e la fumetteria #ComicsLeagueOfBrixia per l’organizzazione e la splendida giornata augurando a tutti un #BuonNatale.
Grazie e alla prossima.